Dispair

 

Sembra non trovare la forza di dire addio a chi già giace.

La disperazione più grande forse la viviamo nel momento in cui perdiamo qualcuno di così caro anzichè noi stessi.

L’espressione del volto, la magrezza della figura – così slanciata – sembrano riprodurre con perfezione l’urlo disperato del momento che da l’addio.

Il corpo tutto riflette la sofferenza provata dall’animo in un momento del genere.

Io l’ho immaginata un po così la situazione.

L’inquietante figura mi ha affascinato, e non poco.

 

GC

I Buoi

Un omaggio al poeta.

A celebrazione della giornata mondiale della poesia.

Ditelo ai miei buoi che è finita

che il loro lavoro non ci serve più

che oggi si fa prima col trattore.

E poi commoviamoci pure a pensare alla fatica

che hanno fatto per mille anni

mentre eccoli lì

che se ne vanno a testa bassa

dietro la corda lunga del macello.

Tonino Guerra

Tra innocenza e oscenità

Lasciami l’amaro in bocca

e poi baciami più che puoi.

Voglio essere una poesia maledetta

e al contempo la mano che ti tocca.

 

Leccami le ferite che hai procurato

e falle bruciare ancora un po’.

Voglio essere una canzone inedita

e al contempo lo iato

tra la tua innocenza e la tua oscenità.

 

GC

 

 

Poesia contenuta nella raccolta di poesie d’amore “L’amore sussurrato” pubblicata recentemente da me su http://www.ilmiolibro.it

Sanità pubblica per i malati di gioco

 

 

«dipendenza dal gioco d’azzardo»: in Italia si stima che siano circa un milione i giocatori patologici, e la metà sono addirittura giovani e giovanissimi. Slot machine, gratta e vinci, lotterie, scommesse sportive: con 500 euro di spesa pro capite il nostro Paese detiene un primato mondiale. Un primato di cui davvero non si può andare fieri.

 

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Si segnala anche l’articolo Il gioco d’azzardo: un’attività legale, una malattia, un affare per chi? di Carlo Rapicavoli pubblicato su Leggioggi.it il 22 febbraio 2012.